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dc.contributorUniversitat Ramon Llull. La Salle
dc.contributor.authorCabó Rodríguez, Joan
dc.date.accessioned2025-07-09T08:22:52Z
dc.date.created2024
dc.date.issued2024
dc.identifier.isbn978-88-5529-525-3ca
dc.identifier.issn2279-9303ca
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.14342/5376
dc.description.abstractQuesto articolo propone un confronto tra i pensieri di Jean-Luc Marion e di Klaus Hemmerle. Certamente, le opere e le implicazioni di entrambi gli autori sono immense e vanno oltre sia il quadro di questo piccolo lavoro sia la nostra capacità di articolare fin da ora una riflessione esaustiva sulle connessioni tra le due proposte. In realtà, il nostro scopo è quello di poter evidenziare alcune questioni chiave del pensiero di Jean-Luc Marion, sottolineando soprattutto alcuni aspetti notevoli del suo recente lavoro sulla rivelazione, D’ailleurs, la révélation1, della sua riflessione sulla questione trinitaria in esso esplicitata e di alcune possibili vie di dialogo tra il suo pensiero e l’opera di Klaus Hemmerle, ponendo l’accento, in questo caso, sulle sue Tesi per una ontologia trinitaria2. Se è vero che questa grande opera di Marion ha già trovato un’importante accoglienza e discussione3, il suo confronto con l’opera di Klaus Hemmerle è un compito ancora da compiere, che può certamente diventare suggestivo tenendo conto dei frutti che essa può suscitare in vista di un pensiero nuovo radicato nei fondamenti della rivelazione trinitaria4. Nella nostra esposizione seguiremo il seguente schema, diviso in due grandi parti. In un primo momento proporremo un’introduzione al significato globale dell’opera di Jean-Luc Marion, per evidenziarne il nucleo cristico e trinitario. Senza entrare direttamente nel dibattito sulla legittimità delle sue opzioni fenomenologiche, ci limiteremo a evidenziare tre questioni: l’unità di fondo del suo lavoro, il centro cristologico in cui sembra convergere la sua opera, come possibilità-limite e “misura” della donazione, e il modo in cui, secondo Marion, Cristo stesso si rivela trinitariamente, e la questione della Trinità diventa oggi attuale e, in un certo senso, urgente. In una seconda parte ci avvicineremo ad alcune grandi linee che possono favorire il rapporto tra il pensiero di Jean-Luc Marion e quello di Klaus Hemmerle. Faremo notare, in questo senso, alcuni punti di convergenza, e possibili punti di divergenza o tensione, nonché alcune domande aperte che il rapporto tra i due pensatori può sollevare. L’avvio di questa riflessione è frutto della partecipazione a un Seminario su Klaus Hemmerle tenutosi a Madrid nel maggio 2024 e alla Scuola estiva internazionale di alta formazione filosofica, sul tema Fenomenologia e rivelazione, tenutasi a Castelsardo nel giugno dello stesso anno. I piccoli contributi che ora condividiamo non sarebbero stati possibili senza l’invito e il prezioso aiuto dei professori Antonio Bergamo, Piero Coda, Tommaso Bertolasi, Raul Buffo e Jordi Hernando, ai quali devo la mia più sincera gratitudine.ca
dc.format.extent12 p.ca
dc.language.isoitaca
dc.publisherInschibboleth Edizionica
dc.relation.ispartofQuaderni di Inschibboleth, Vol. 22, (2024): pp. 109-120,ca
dc.rights© Inschibboleth Edizioni. Tots els drets reservatsca
dc.subject.otherJean-Luc Marionca
dc.subject.otherKlaus Hemmerleca
dc.titleFenomenologia del dono e ontologia trinitaria. Note per un dialogo tra l’opera di Jean-Luc Marion e il pensiero di Klaus Hemmerleca
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/articleca
dc.rights.accessLevelinfo:eu-repo/semantics/embargoedAccess
dc.date.embargoEnd9999-01-01
dc.embargo.termsforeverca
dc.subject.udc00ca
dc.subject.udc1ca
dc.description.versioninfo:eu-repo/semantics/publishedVersionca


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